Il libro
Anna Galante ed io abbiamo iniziato a parlare dei temi di questo libro a una cena, in una pizzeria di Trastevere, un gruppo di amiche ed ex colleghe: si discuteva delle differenze tra vivere a Milano e a Roma. Poi si è passato al confronto tra globalizzazione e vita più naturale. Noi due abbiamo deciso di approfondire, abbiamo iniziato a leggere libri perché ciascuno nella propria quotidianità è portato a pensare a queste differenze, ciascuno le esprime con i propri mezzi. Così abbiamo cominciato.
Anna scattava 10 foto, me le passava e io scrivevo 10 racconti e poi io scrivevo 10 racconti e Anna seguiva lo spunto per scattare 10 foto. Abbiamo cambiato le foto, i racconti, la sequenza così tante volte che abbiamo smesso di contarle. Ci sono voluti più di due anni. Mancava sempre qualcosa.
Mancava il ritmo, la musica, l’unione. Abbiamo rimesso in questione le immagini e alla fine abbiamo scelto il corpo perchè é sempre in movimento, è diverso, è in continua crescita, è unico, è un contenitore di tracce e memoria di scelte, ha il maschile e il femminile. I racconti sono tracce e memorie, l’immagine è uno specchio delle parole, anche se lontane 600 km eravamo in un unico posto.
Le immagini sono state volute in bianco e nero fin dall’inizio ogni singola immagine è stata pensata, ideata, studiata dopo aver letto i racconti, e’ stato chiesto aiuto ai simboli, al cuore, alla luce. I modelli dovevano avere tratti definiti, alcune immagini le ho dovute cercare in diversi modelli fino a trovare il corpo che mi parlava con la giusta emozione.
I racconti sono tra il brevissimo e il breve disposti a coppie: un racconto invita a trovare il bello e il difficile in situazioni urbane e un racconto fa lo stesso per il contatto con la Natura. Il bello e il difficile, non il buono e il cattivo, perché possono esserci situazioni globali che aiutano, come aspetti naturali crudelissimi o vice versa. Temi quali il contatto e il rispetto della Natura, la cultura Bene di Tutti, la tolleranza, la creatività, l’armonia mente-corpo-ambiente-altre persone, il valore conoscitivo dell’istinto, l’alimentazione consapevole, le pari opportunità. Si vuole suscitare in chi legge e in chi guarda, la consapevolezza che si è liberi di orientare la propria vita in ogni momento. Alcune attività avvicinano alla naturalità altre allontanano. Ciascuno di noi ha l’opportunità di cercarle, esplorarle e sceglierle.
Rumori meccanici, bagliori elettrici caratterizzano le situazioni urbane il ritmo del respiro, del battito cardiaco identificano quelle naturali.
Tra tutti i momenti in cui poteva concretizzarsi, le felicità possibili sono accadute proprio ora: quando entrambe siamo veramente felici. Speriamo che possa essere di buon auspicio e di incoraggiamento per tutti.
Poi abbiamo incontrato un editore, Transeuropa Edizioni e uno sponsor, I am bambù molto affine a noi.
Chi volesse acquistare il libro può farlo dal sito della casa editrice.
Sorge spontanea la domanda: ma che c’entra un libro di racconti, con la cucina consapevole e
Gaëlle-Lab dedicato alla meditazione, al Reiki, al Tai Chi?
Già. E forse che la felicità ha un ingrediente solo, chiaro, mono-cultura, fermo per l’eternità?
Forse per alcuni.
Da queste parti la felicità è sfaccettata, in movimento: l’apertura è iniziata attraverso la consapevolezza del proprio corpo che si raggiunge quando si cambia alimentazione, poi sono arrivate le esplorazioni in ambito energetico e del movimento, poi l’incontro con il Reiki, nel 2005 e con il Tai Chi.
E ora tutto questo scorre insieme.
Una volta Alberto d’Ottavi mi disse:
“Se vuoi passare un messaggio, scrivilo inchiostro su carta, condividilo nel web e parlane in spazi di formazione, nero su bianco, in pixel, di persona. Ti sembrerà che non succede niente e invece il messaggio passa a 360 gradi”.
Quelle parole sono con me libro, dopo libro, blog dopo blog e ora anche a Gaëlle-Lab.