Franco mi ha messo in contatto con Angela Maria che mi ha raccontato la sua bellissima storia.
La prima volta che si è trovata nella foresta di bambù di Maui, ha percepito qualche cosa di speciale, un richiamo della foresta, di quella speciale foresta.
L’idea di I AM BAMBÙ nasce così e si basa su due principi: essere e promuovere la vera eco-sostenibilità; essere ed incoraggiare un giusto commercio attraverso il business sociale.
I AM BAMBÙ produce accessori e maglieria, indossata anche dalle guide alpine in spedizioni in Etiopia e Patagonia e nel settore sanitario oltre che nel mondo eco-sostenibile.
I AM BAMBÙ usa per i suoi prodotti, tessuti garantiti dalla Öko-Tex Certification, il cui filato si ottiene dalla polpa della pianta in modo naturale. Questa prima parte della lavorazione è un passaggio delicato ed importante, perché alcuni aggiungono sostanze chimiche alterando le proprietà del bambù.
Secondo studi della CTITC (Chinese Textile Industrial Testing Centre) e di JTIA (Japanese Textile Inspector Association), il tessuto in bambù, correttamente lavorato, ha un’azione antibatterica, antifungica e antistatica anche dopo numerosi lavaggi.
Le sue qualità naturali ne fanno il tessuto ideale per pelli sensibili, con tendenza ad allergie. Gli esperti considerano il bambù un tessuto “che respira”, grazie alla tipologia della tramatura. La rapida evaporazione del sudore dà una piacevole sensazione di benessere e freschezza.
Questo tessuto protegge dai raggi ultravioletti ed ha qualità termiche: 2 gradi in meno se la temperatura è alta mentre mantiene il caldo corporeo in condizioni di freddo.
La fibra di bambù è al 100% biodegradabile, ovviamente se smaltito correttamente.
Il bambù è una pianta erbacea nota per essere la più veloce a raggiungere la massima altezza (circa 3 mesi) e la piena maturità (3-4 anni). Il bambù è una risorsa rinnovabile, perché si auto-trapianta offrendo così l’opportunità di una rapida diffusione dovuta ad un continuo ricrearsi di nuovi germogli. In tale modo si possono evitare la distruzione di intere foreste e prevenire l’erosione grazie all’azione stabilizzante delle radici.
La pianta, inoltre, produce circa il 30-35% di ossigeno in più rispetto ad una foresta tradizionale di pari dimensioni. Ciò significa più fotosintesi e circa 5 volte meno effetto serra.
Il bambù cresce anche in terreni danneggiati: fu la prima pianta a ricrescere dopo la bomba atomica e migliora la qualità del suolo assorbendo gli eccessi di azoto. Il bambù è leggero, forte ed elastico, per questo le costruzioni in bambù resistono in caso di terremoti e tsunami.
Nel nostro pianeta ci sono più di 1200 tipi di bambù in ogni continente (escluso i Poli) e ad ogni altitudine.
Funziona da spartiacque riducendo la fuoriuscita dell’acqua dalle vasche naturali, rinforza le rive dei fiumi e riduce l’inquinamento dell’acqua.
La pianta di bambù non ha bisogno di fertilizzanti, pesticidi o trattamenti chimici grazie all’agente naturale chiamato “bamboo kun”.
I am bambu’ tooooooooooooooooooooooo!
Quest’inverno ho acquistato un tweenset fatto con fibra di bambu, è morbidissimo 🙂
Se si imparasse sempre dalla natura rispettandola….
cara Chicca66, grazie per il tuo approccio eco-friendly, mi infonde fiducia per proseguire in questa avventura chiamata “I am bambù”…
L’intimo di “I am bambù” ha veramente una marcia in più…è per questo che risulta così difficile da desscrivere: solo indossandolo si riescono a percepire in un momento tutte le peculiarità del tessuto e del design studiati nel detteglio personalmente da Angela Maria. In famiglia lo abbiamo indossato in ogni occasione; sotto il sole cocente del deserto Egiziano, in mezzo alla neve del Trentino…
Questi capi, oltre ad essere veramente confortevoli, sono particolarmente indicati per le pelli delicate e sensibili ed è per questo che nel guardaroba dei miei bambini non mancano mai!