Sta lì dal 1422, colore sul muro, pezzi si sono staccati, eppure il disegno si distingue chiaro: greche di marmo dipinte.
Nessuna protezione è necessaria, nessun fissante ha un senso. Basta lasciarlo così com’è, a respirare, ogni giorno, in ogni clima, la pioggia rende i toni liquidi e il sole lo riempie di brillantezza.
Ama lo spazio intorno a sé, ma anche se ha mobili accatastati molto vicini, continua ad essere quello che è. Accompagna i nostri passi, le nostre sensazioni, incurante delle attenzioni che gli vengono rivolte o meno.