Giorno 5 – 3.12.2015

E poi ancora lì a scartavetrare togliendo pezzi di smalto aguzzo. Si seccano le labbra, bruciano gli occhi, una volta di più. La finestra cambia, la sensazione polverosa resta. Ancora allo stesso punto, stessi pezzi a brandelli per terra, indistinti eppure ciascuno punge in modo differente. Ogni volta si torna indietro per i ritocchi con lo smalto. Due mani di smalto sembrano tanto finché risulta chiaro che sono solo l’inizio: che lo spessore protettivo si percepisce alla terza o alla quarta mano. Il solo pensiero fa vincere il freddo, il buio che avanza. Manca ancora tanto tempo, così tanto, per vedere una luce. La finestra della cucina è in una posizione obliqua, difficile da raggiungere anche con i pennelli lunghi e sottili. I piedi barcollano in equilibrio precario sulla scala, una pennellata dopo l’altra. Nulla è cambiato.

Siamo onesti, certe cose hanno avuto risvolti sorprendenti: le persone che hanno offerto aiuto senza che sia stato loro chiesto, quelle a cui è stato chiesto e lo hanno dato con tempismo. Programmi nuovi si affacciano. Scelte fino a ora impensabili diventano reali.

Ogni sera, prima che arrivi il sonno, tornano in mente i piccoli passi di bianco. Il sonno, dopo qualche ora di smalto, arriva all’improvviso, denso, rapisce senza sogni, fino al mattino dopo. Un nuovo giorno.

Che l’inaspettato sia con noi.

TETTI E COMIGNOLI GIORNO 5

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