Prendendo il Naviglio Pavese, lasciandosi alle spalle il caos di Milano, si raggiunge un paesaggio fatto di campi, caseggiati bassi dai muri giallini, riflessi d’acqua ovattati di nebbia. Una casetta rossa con vetri pulitissimi risveglia lo sguardo, è Erbabrusca: ai fornelli Alice Delcourt, che definisce il suo ristorante orto con cucina.
E dell’orto qui parleremo. Lo seguiremo nel suo evolversi secondo le stagioni. Perchè?
Il pollice verde esula dalle doti di cucinasenzasenza ma un richiamo da un pò di tempo si fa sentire sempre più forte: tornare con i piedi per Terra, magari anche con le mani, con il cuore e con i neuroni. Ci affacciamo quindi su questa finestra coltivata.
Ora è tutto abbastanza fermo ma le erbe aromatiche, le cime di rapa, lo scalogno e l’aglio crescono nascoste sotto le protezioni.
I bulbi di tulipano son già interrati.
Intanto una nutria, approfittando della chiusura del ristorante nei primi giorni di gennaio, ha fatto una scorpacciata di insalate invernali, sedano, finocchi, broccoli e tutto quello che a trovato.
E andiamo anche nell’orto.
magari avessi un pezzetto di terra da coltivare!
un bacio e buon we
DICE CHE:
sarà che il ristorante è anche rasoterra… per clienti pelosi o pennuti! 🙂
A me uno stormo di voraci galline ha saccheggiato una fila di insalate tenerelle; la prossima volta che succede, insalata e gallina lessa! 🙂
@farmacistagoloso: ma povera coccodé creatura…in fondo è la sua natura.