Recentemente Paola Sucato mi ha messo tra le mani il libro il crudo è servito di Lucia Giovannini, Giuseppe Cocca con ricette di Laura Cuccato e Susanna Eduini. Ho iniziato a leggere con circospetta curiosità, poi ho divorato le pagine.
Si affrontano molti temi come l’alimentazione per cui siamo programmati. Anche se non vogliamo sentircelo dire, deriviamo dalle scimmie, non scordiamolo: le scimmie, ohibò, son frugivore. Tra le righe ho scoperto che l’animale davvero onnivoro è l’orso capace di nutrirsi delle iteriora delle sue prede ma anche di frutti di bosco e miele. E chi se la scorda la scena di into the wild quando l’orso non attacca il protagonista perchè troppo debole?
Si trovano spunti interessanti su quali bisogni della nostra psiche cerchiamo di far colmare al cibo, su come sia possibile riprogrammarci nei nostri desideri così da stabilire un rapporto più funzionale verso gli alimenti che ci nutrono.
Mi han stupito le ricette. Se penso a cibo crudo mi vengon in mente carpacci, insalate, macedonie, latte di mandorla, e poco altro. In realtà i crudisti, Laura Cuccato e Susanna Enduini, attraverso le loro ricette, in particolare, si applicano parecchio stupendo con piatti come i ravioli crudi, il gelato alla vaniglia, spaghetti e tagliatelle di verdure con salse saporite e crackes di semi oleaginosi essicati a meno di 42°. Infatti alla fatidica temperatura di 42° tutti i cibi perdono gli elementi vivi.
Mentre sprofondavo in negli infiniti tagli che la mandolina può offrire sulle verdure, ricevo un messaggino via facebook proprio da Laura Cuccato, quella delle ricette. Mi invita ad una cena crudista in una casa privata. Ci scambiamo i numeri di cellulare, ricevo un sms con indirizzo e citofono. Fiduciosa mi avvio al mio raw party. Ad accogliermi in una splendida casa milanese, di quelle da cui si vedono campanili e giardini, una signora sorridente, in infradito, capelli vaporosi. Mi son sentita a disagio con le mie molteplici tracolle per pc, borsa, le occhiaie da orso panda dopo una giornata trita-tuttto, senza nemmeno il tempo di prendere un fiore. La padrona di casa mi ha detto che come regalo bastavo io, tutta intera così com’ero, così son entrata. Siamo salite verso la zona giorno dove una tavola imbandita di stoviglie fondo oro ci aspettava. Gli altri ospiti vivono l’esperienza crudista nella loro quotidianità non necessariamente al 100% . Tutti hanno condiviso il loro buonumore, il desiderio di vivere più che di parlare della loro scelta. E’ stata una delle cene più sorprendenti a cui abbia mai partecipato sia per i piatti che per le persone.
Iniziamo dai piatti. Li elenco per come me li ricordo, con l’acquolina in bocca: la zuppa di cavolo e zafferano, le tagliatelle di daikon al pesto di pistacchi, le polpettine di anacardi con la loro salsa, i crakers di semi di lino, la mouse di cocco, stevia, melograno, le piccole cassatine di frutta. Un capitolo a parte merita la tavoletta di cacao crudo che ho assaggiato, con un sapore intenso, nitido, quasi polveroso per come ti arriva nelle papille. Si chiama ombar disponibile in UK. In Italia, sulla stessa linea, anche se parte dalla ricerca del gusto, lo propone Sabadì, con il suo cioccolato modicano, non tostato e trattato a basse temperature. Le persone a quella tavola avevano tutte uno sguardo concentrato, caparbiamente entusiasta, curioso che coinvolge anche una perfetta sconosciuta che nulla sa. Finalmente ho incontrato Laura, mamma, raw chef, con un lavoro, una di quelle vite a scacchiera tipiche dei nostri tempi e proprio per questo ha un blog: salto nel crudo. Lucia Giovannini e suo marito Nicola Riva che hanno fondato bless you. E poi Angelo, l’ideatore del Centro Botanico ci ha raccontato la sua esperienza verso il benessere per se e per chi frequenta i suoi negozi. Nella sede di Via Cesare Correnti 10 sono disponibili anche piatti di gastronomia crudista. E poi Il giovane Pasquale di Donato che in completo scuro, camicia di lino a un filo e orchidea fucsia nel taschino, mi ha spiegato come la scelta francescana sia per lui la più saggia. Probabilmente San Francesco doveva fare lo stesso effetto ai suoi contemporanei.
Facciamo che il sentiero del crudo lo iniziamo in primavera, eh?
Ciao irene,grazie di avermi aperto la via con il mondo del crudismo,lo sai che stò gia pensando adelle ricette
a delle ricette di cioccolato buonissime …..poi ti racconto
Che splendida esperienza!
Anche io ho comprato quel libro appena uscito ma non ho ancora avuto il coraggio di leggerlo…
@Alchemilla: prendi il coraggio a due mani, poi inizia a sfogliare le pagine ma fai attenzione: giova grandemente alla salute!!!!
@simone, @alchemilla non abbiate paura, ogni ricetta che ho messo nel libro è fatta per liberare i sensi e aprire la porta al gusto! Se siete titubanti provate a seguire qualche corso introduttivo, vedrete che è più facile a farsi che a dirsi!!!
solo una precisazione: il giovane designer citato nell’articolo non è un giovane designer ma un giovane artista, Pasquale di Donato, vero pioniere a Milano e in Italia nella scelta raw.
Ed invero l’artista di Donato aveva già tempo addietro in una performance culinaria rigorosamente raw dal titolo Crudelia, incantato i palati anche più scettici con una selezione di piatti deliziosi dai titoli esilaranti:
òhttp://pasqualedidonato.com/index.php?/others/crudelia/
@irene: grazie Irene. Mi faceva piacere dare rilievo a Pasquale perchè conosco la sua passione per la cucina raw e la dedizione nel diffondere i benefici della dieta crudista. e come direbbe lui: EVVIVA!!! EdA
@eloisa: grazie per la segnalazione, non avevo captato il cognome di Pasquale. Gli ho scritto per scusarmi del disguido. Se lo desidera cambierò il post. Un saluto e ancora Grazie.
ib