Durante Eurochocolate Perugia accoglie con piazze antiche che Jean Nouvel collega tra loro attraverso un minimetrò affettuosamente soprannominato Brucomela dai Perugini. Le dimore storiche incorniciano gli stand che sanno di cioccolato, i turisti golosi, gli studenti sorridenti e una food blogger spaesata, convocata per riprendere, intervistare, fotografare interagire con Simone De Castro, Maestro Cioccolatiere all’opera mentre realizza la pralina senza senza. Insomma di mio stavo terrorizzata di dover stare in scena al Teatro Pavone. Scaramanticamente ho messo in valigia i miei vesititini preferiti, di tessuti super naturali, di Canvas.
Ogni paura si è sciolta grazie alla simpatia travolgente di Simone de Castro, di Francesco, Licia, Arianna, Paola e dello chef Salvatore Denaro, che si son avvicendati con naturalezza sul palco con me, con le mani in pasta.
E intanto la pralina senza senza ha preso forma.
Ingredienti:
per la Ganache
Gr 200 latte di riso
Gr 100 lamponi bio in purea
Gr 100 sciroppo d’agave
Gr 30 sesamo
Gr 400 cioccolato fondente bio al 70%
Per la gelatina di lampone
Gr 1000 purea di lampone bio
Gr 5 agar agar
Scaldare il latte di riso con lo sciroppo d’agave in un pentolino a fuoco dolce.
Preparare la ganache: Unire i lamponi e un terzo del cioccolato, al latte dolcificato con lo sciroppo, frullare e mettere in frigo per 30 minuti.
Intanto far sciogliere a bagno maria il resto del cioccolato e poi temperarlo. Mettere il cioccolato nello stampo per realizzare le camicie, lasciar scolare l’eccesso e porre in frigo per 20 minuti.
Scaldare i lamponi rimanenti, aggiungere fuori dal fuoco l’agar-agar, mescolare energicamente, disporre
Disporre la gelatina calda su una placchetta e far raffreddare 20 minuti in freezer.
Riprendere dal frigorifero le camicie di cioccolato, aggiungere la ganache, il sesamo e ricoprire con un nuovo strato di cioccolato, temperato.
Mettere in frigo per 20 minuti. Sformare e decorare con la gelatina di lampone tagliata a cubetti. Sembra facile? Ecco non lo è, ci vuole una manualità e una sensibilità che si costruiscono nel tempo. Ma facciamolo raccontare a chi l’ha realizzata, la pralina senza senza
Purtroppo della città ho visto poco ma ho avuto la fortuna di provare l’Osteria di A Priori di Alessandro Casciola di quella semplicità così essenziale che viene da una grande esperienza e una dedizione appassionata. Mi han parlato molto bene anche di un ristorante gluten free Revolution, così buono da essere abbondantemente frequentato da Buon Gustai onnivori.
bellissime, complimenti! bellezza bontà salute, alla pralina senza senza non manca niente 🙂
eccola finalmente! che capolavoro, c’è dentro tutto: gusto, ingredienti senzasenza, bellezza… bravissimi, una bella sfida 🙂
ringraziandovi,spero di aver dato una piccola prova che il piacere non sempre ha bisogno di abbondanza !!!!!!!!!!!!
grazie
di aver capito 🙂
che bontà queste praline! 😛
come stai? spero meglio,
un abbraccio grande!
meravigliosa 😉 senza parole…