Quando si prende la tangenziale che da Torino si dirige verso Pinerolo il paesaggio si allarga. Prati, boschi, colline sono circondati da vette ripide come pizzi inamidati nella roccia. I cartelli pericolo cervi danno un segnale stradale che si sta entrando in un luogo altro.
Si guida tra abitazioni e paesi rarefatti, dove le persone stanno in giro il giusto, perché adorano casa propria. Se la fortuna vi prende per mano, per scoprire cosa si nasconde tra un filare e un torrente, si incontrano aziende dove si lavora con tecniche tramandate di generazione, in generazione. Abbonda quell’ingrediente indispensabile, nemmeno troppo segreto, che definiamo Passione.
Perché bisogna essere appassionati tanto, per coltivare e trasforamare in farina antichi cereali quali i mais Pignoletto, Ottofile e Spinoza oppure il Piccolo Farro Monococco, come accade alla Cascina dei Conti: con una macina a pietra e ingranaggi in legno, tutto rigorosamente a norma.
Qui riportiamo una ricetta in cui si concentrano alcuni ingredienti del pinerolese:
L’olio “besuc” dell’azienda agricola Mimosa
Il piccolo farro monococco della Cascina dei Conti
Tempo occorrente: 6 ore di ammollo, 45 minuti di preparazione
400 gr di farro monoccocco
400 gr di zucca
1 carota
2 scalogni
1 gambo di sedano
2 foglie d’alloro
1 foglia di salvia
1 rametto di rosmarino
1 chiodo di garofano
2 bacche di ginepro
Pepe bianco
Noce moscata
40 gr di nocciole piemontesi
2 cucchiai d’olio extra-vergine “besuc”
Sale fino marino-integrale
Sale grosso marino-integrale
Mettere in ammollo il farro monococco per 6 ore.
Lavare, mondare, sbucciare le verdure
A freddo mettere 2 litri d’acqua con il ginepro, una foglia d’alloro, uno scalogno steccato con il chiodo di garofano, ¾ della carota e ¾ del gambo di sedano. Una volta in ebollizione salare con il sale grosso. Far cuocere per 20 minuti.
Intanto, affettare sottilmente il resto del sedano, della carota, e lo scalogno rimasto. In una pentola a bordi alti, mettere a soffriggere un cucchiaio d’olio, un pizzico di sale la salvia e una foglia d’alloro. Unire le verdure affettate e rimescolare frequentemente.
Mondare, affettare la zucca e aggiungerla al soffritto. Togliere la foglia d’alloro e quella di salvia.
Fare insaporire le verdure, bagnare con un mestolo di brodo di verdura. Una volta evaporato il liquido scolare e passare all’acqua corrente il farro monocco e aggiungerlo al soffritto. Procedere aggiungendo un mestolo di brodo alla volta per circa 25 minuti, fino a quando la zucca sarà disfatta e i chicchi teneri.
Tritare grossolanamente metà delle nocciole, condirle con pepe bianco e noce moscata grattugiati al momento.
Ultimata la cottura del farro monococco, mantecare con le nocciole grattugiate, servire e decorare con qualche nocciola intera ed un mazzetto di erbe aromatiche.
Si è aperta la stagione pinerolese. Sapevatelo.
riesci a far venire voglia di montagna ad un ostinato ‘uomo di mare’ come me con le tue descrizioni! 🙂
che buono il tuo farro!