Ingredienti per 4 persone:
300 gr di farina
2 lt d’acqua
30 gr di sale grosso
Sale fino marino integrale
100 gr di fagioli borlotti
100 gr di cipolla
200 gr di radicchio rosso
2 spicchi d’aglio
2 chiodi di garofano
2 foglie d’alloro
1 rametto di rosmarino
1 rametto di salvia
1 rametto di timo
1 cucchiaio di aceto di mele
1 cucchiaino di miele millefiori
4 cucchiai d’olio extra-vergine d’oliva
Portare a bollore l’acqua, aggiungere il sale grosso, una volta tolto sciolto, togliere dal fuoco, lasciar riposare 10 minuti, poi rimettere sul fuoco, lasciar riprendere il bollore. Unire la farina di polenta a pioggia, far cuocere 45 minuti rimescolando di quando in quando.
Mondare, sbucciare gli spicchi d’aglio e steccarli ciascuno con un chiodo di garofano.
Mondare, lavare e affettare la cipolla.
In due padelle separate fare rosolare, 2 cucchiai d’olio, l’aglio, e la cipolla, salare con sale fino alle erbe, l’alloro, il rosmarino e la salvia. Una volta raggiunto un bel colore dorato unire in una padella il radicchio, nell’altra i fagioli borlotti. Nella padella con i fagioli unire l’aceto di mele, far evaporare e unire un bicchiere d’acqua calda. Far ridurre. Cuocere 15 minuti in tutto.
Nella padella con il radicchio, far soffriggere, unire il miele e un bicchiere d’acqua calda. Far ridurre. Cuocere 15 minuti in tutto.
Una volta terminata la cottura della polenta, scodellarla su un tagliere di legno. Unire i borlotti e il radicchio, togliere rosmarino, alloro salvia e aglio, far soffriggere brevemente tutto insieme, disporre sulla polenta e spolverizzare di nocciole tritate. Servire caldo.
Manca solo la copertina sul divano e il caminetto acceso.
the wonderful concept of comfort food; meno male che ci scaldi gli autunni, Irene!!
w il borlotto e il radicchio, soprattutto quando si allungano langui sulla polenta fumante!!!
DICE CHE : rovigoti poareti, polenta e fasoeti 😉
@Paola e @farmacista goloso: siete un perfetto esempio di think global, act local o era il contrario bhè ci siam capiti tra comfort food e fasoeti. Bacio.ib
@ irene:
Pensiero g-local, si dice… 🙂
Anche se il food è meglio a km 0 😉