Per anni ho lavorato come interior decorator e gestito vari negozi di arredamento, con passione, sempre con il gusto del bello, del nuovo.
Erano gli anni della Milano da bere, lavoro e divertimento andavano a braccetto , tutto sembrava possibile, i primi party con aperitivi, le prime feste fuori salone, si era in pochi…ma buoni!
Poi la scoperta della meditazione, a Puna, in un famoso ashram.Cambiamento totale di vita.
Cadono molti vecchi valori, ne trovo altri. Difficile da spiegare e condividere in un mondo occidentale, totalmente identificato con denaro, successo,e traguardi da raggiungere, non che non ci debbano essere, ma è sempre importante tenere una prospettiva più grande.
Con l’India è stato amore a prima vista: i suoi colori, tessuti, l’energia che emanano le donne nei loro sari. Insomma comincio ad acquistare tessuti, sete, organze cotoni e realizzo, per gioco, la prima collezione, che al mio ritorno vendo in pochi giorni a tutte le amiche, entusiaste.
Margo nasce così: da un’esperienza di viaggio, assolutamente non programmata. Non ero alla ricerca di un “business” ma di me stessa.
Sono passati 13 anni, anzi sono volati! Ho lavorato con il trade-fair, ovvero il mercato equo-solidale, abitando in un villaggio nel sud dell’India, a stretto contatto con tessitori e sarti; utilizzando i loro prodotti tradizionali come i Khadi, cotone a telaio nella pura tradizione ghandiana. Ho sperimentato le sete con colori vegetali, di un piccolo villaggio vicino a Calcutta. Poi mi son spinta fino al nord nelle città di Delhi e Jaipur ormai molto attrezzate per l’esportazione, dove tutto viene fatto a regola d’arte.
Mi rimane sempre la voglia di girare per vicoli, entrare in una bottega, bere un chai e comprare qualche piccolo oggetto da regalare.
Amo anche l’India moderna, il villaggio hauz-kaz a Delhi, meta di tanti artisti locali e negozi all’avanguardia, o bere un aperitivo in qualche locale “cool” a Cannaugh-Place, dove si possono osservare i giovani indiani, alla moda.
L’India sta cambiando velocissimamente. Ormai i buyers famosi vengono a comprare per grosse catene. Arrivano in taxi, scendono in un albergo a 5 stelle, fanno gli ordini e se ne ritornano indietro, senza nemmeno vedere cosa succede intorno.
Questo fa si che gli indiani più ricchi si arricchiscano sempre più. Certo danno da lavorare a molte persone, ma allo stesso tempo tolgono un po’ il gusto ai piccoli commercianti e ai viaggiatori, quelli più innamorati del paese che non del denaro fine a se stesso.
La meraviglia per questa terra resta intatta, in tutte le sue contraddizioni molto, anzi, troppo forti , a volte, difficili da accettare per un’occidentale come me.
Ah pero’… chi volesse saperne di piu’ e vedere da vicino gli abiti e gli accessori Margo puo’ scrivere a MARGOMILANO@GMAIL.COM
belloooo.