Pronto a ferir, a cucinar spedito,
Foco d’amor, e foco di cucina:
Le voglie accende, e i cibi al gusto affina,
Impiaga il core, e sana l’appetito.
Forte l’uno mi vuol, l’altro ferito:
Solo a pelar foco amoroso inchina,
Pela il secondo pur, ma ancor cucina:
Quei v’invita a penar, questi a convito.
Sono i colpi d’amore sempre letali,:
Dà la vita del cuoco opra maestra:
Quinci nascon le gioie, e quindi i mali,
Pera il bastardo arcier, pera sua destra,
Più che tutti non vagliono i suoi strali
Del mio Stefani val’una minestra.
ASTOLFO BULTRISIO
Avantissimo lo Stefani compare anche nei sonetti. Sembra che i suoi zuppini leniscano e relativizzino qualunque crisi sentimentale.
Per la segnalazione del sonetto, Grazie al Farmacista Goloso. Per la foto di Palazzo Ducale di Mantova Grazie a SdR.
Inizia l’anno e il blog profuma di aromi insoliti e dimenticati, odora di legna che brucia quieta nei camini, suona ovattato come neve appena caduta (ricordate il dolcetto niveo/vineo?),si colora di bianco (mangiare) e nero (di fotografie), propone sapori antichi eppure così attuali, l’arte e la poesia siedono degnissime compagne a tavola… ma cos’è questa magia che tutto incanta e trasforma?
Avrà nome Irene oppure Mantova? 🙂